BRICIOLA NUMERO 8 - MADAM YOU HAVE A PROJECT

07:00



Virginia un giorno ci parlò di Isotta, una sua amica che produceva stampe fatte a mano su stoffa. Abbiamo visto e toccato con mano i capi di Isotta (Madam, you have a project) in un temporary store in Romagna, poi abbiamo continuato a seguirla sulla sua pagina Facebook, una vera esplosione giornaliera di forme e colori. Gli abiti che disegna e cuce sono realizzati a mano, le forme sono semplici e basiche, proprio come piacciono a noi! Ma c’è di più, Isotta realizza pattern originali stampati a mano, che rendono i suoi capi unici, un po’ come ugnun* di noi!

Madam, you have a project workspace

Ciao Isotta di dove sei e di cosa ti occupi?
Sono di Imola e sono un'artigiana. Ho un piccolo brand di abiti e accessori, tutti completamente realizzati a mano. Utilizzo tessuti che stampo nel mio laboratorio e tessuti African wax print.

Come è nato il tuo progetto Madam, you have a project? 
Sono sempre stata affascinata dagli abiti e dal cucito; dall'idea che da un tessuto, una situazione bidimensionale, si riesca, con particolari tagli e cuciture, a realizzare un oggetto in tre dimensioni. Mi è sempre sembrata una cosa magica, fin da quando ero bambina e vedevo mia nonna Amneris cucire.

Abbiamo letto che hai trascorso un periodo in Ghana, è stato fonte di ispirazione? Cosa ha attirato di più la tua attenzione e cosa ti porti nel cuore?
Ho vissuto in Ghana per due anni ed in seguito ci sono tornata spesso, almeno una o due volte all'anno per vari mesi. Un periodo molto formativo che mi ha molto influenzato sotto vari aspetti. Nel periodo in Africa ho avuto la possibilità di prendermi il tempo per finalmente cucire quello che avevo in mente, provare e riprovare modelli e proporzioni che facessero al caso mio. I modelli Ghanesi sono più sagomati ed estremi rispetto alle forme che prediligo, cioè tagli più semplici ed ampi. Una cosa che mi ha colpito sono stati ovviamente i loro tessuti che non conoscevo. Quando mi sono trasferita in Africa era il 2012 e in Italia non erano ancora così popolari. Sono rimasta a bocca aperta: colori incredibili, disegni spiritosi e tutti che li indossano con naturalezza in ogni occasione, in particolare il Venerdì che è considerato l'African day. Mi è rimasta impressa la sartorialità che trovi in ogni angolo. In Ghana ci sono moltissimi sartini in piccoli negozietti a bordo strada con macchine da cucire anche manuali con la rotella dell'ago da girare a mano...e mi chiedevo come facessero ad andare dritti senza tenere la stoffa con due mani!! A volte li vedevo anche andare in giro con la loro macchina da cucire sulla testa in cerca di clienti…strepitosi! Mi porto sicuramente nel cuore i colori, i disegni insoliti ma anche le persone felici, come le “madam” da cui andavo a comprare le stoffe, le persone che mi hanno insegnato che “it's ok”, nel senso che la perfezione non è così fondamentale o quantomeno non deve stressarci da pazzi!

African wax print

Madam, you have a project è un nome che non passa inosservato, come ti è uscito?
Ho pensato molto ad un nome per il mio brand. Volevo che fosse una frase ed ero in cerca della giusta ispirazione. Non volevo usare qualcosa che fosse troppo collegato all'Africa perché sapevo che la mia produzione si sarebbe sviluppata anche in altri direzioni. In Ghana condividevo casa con altre persone tra cui Thotie, un signore Filippino che tutte le volte che tornava dal lavoro mi trovava a cucire. Mi diceva sempre: 'Ah, madam, you have projects, you always have a new project!' e questo mi è sembrato perfetto! 'Madam', come tutti mi chiamavano e 'you have a project'. Mi piace l'idea che il project rimanga aperto a più possibilità, al futuro e a quello che farò...e quindi è nato 'Madam, you have a project'!

Madam, you have a project è la tua attività principale?
Sì. Sono felice perchè la risposta è stata positiva e questo mi dà una super carica per continuare... mi rende felice fare felici le mie clienti!!

La tua manualità e il tuo senso estetico spiccati si evincono dai tuoi capi. Puoi raccontarci il tuo percorso formativo?
Non so esattamente da dove derivi la manualità ma mi è sempre piaciuto fare, costruire, come diciamo noi “trafficare” con materiali e tirarne fuori qualcosa. Forse questo l'ho preso da mio babbo che di lavoro faceva il verniciatore (quindi sempre a contatto con cartelle colori, pennelli, vernici…) e che a casa aggiustava sempre tutto. Dopo il liceo ho scelto Costume e Moda a Rimini. Nel frattempo ho seguito un corso di taglio e cucito e da modellista. Durante gli studi ho sempre lavorato in negozi di vario genere, classico da uomo, pronto moda e dopo essermi laureata ho lavorato nel mondo del vintage da A.N.G.E.L.O a Lugo, sia nell’archivio storico che in negozio. Sicuramente il mondo del lavoro mi ha insegnato molto, soprattutto a conoscere varie realtà dell'abbigliamento ma indubbiamente il vintage è quello che mi ha insegnato di più. Credo di aver maturato un occhio più allenato per capire le vestibilità, i modelli, i tessuti, i disegni, le epoche e la libertà del mix and match! Mixare nuovo e vintage, capi da uomo con capi da donna, capi di epoche diverse, il tutto per creare qualcosa di personale, di caratterizzante, per trovare se stessi negli abiti, nel modo in cui li abbiniamo e non nel seguire dei modelli imposti dall'esterno. Le stampe mi hanno sempre affascinato, infatti la mia tesi è stata proprio sul re delle stampe: Emilio Pucci! Tornata dall'Africa ho seguito un corso di disegno tessile che è stato fantastico! Comprendeva tutto quello che mi interessava imparare. Mi sono sentita a casa, nel posto giusto al momento giusto, con le giuste esperienze passate che mi hanno fatto prendere il meglio dalla situazione che mi trovavo ad affrontare e con chiari propositi per il futuro. Dunque con un focus che non mi faceva perdere di vista perché ero lì: imparare per il mio progetto “Madam, you have a project”. Per renderlo più mio, più completo, più come lo avevo in testa da sempre.

Ove print

Ti occupi di tutto tu o hai dei collaboratori/collaboratrici?
Mi occupo di tutto io. Cerco e acquisto i materiali, li taglio, li stampo, li fotografo ed edito le foto. Il processo è lunghissimo e richiede tanto tempo; è molto impegnativo, ti prende un sacco di energie ma non te ne accorgi, perché è super piacevole ed entusiasmante.

Con quali tecniche realizzi le stampe dei tuoi pattern? Con quali inchiostri?
Solitamente uso il block printing, cioè stampa a blocchi con timbri che creo io. Questa tecnica mi piace molto perchè lascia molta libertà nella costruzione del layout finale o della stampa, unendo più blocchi insieme. Utilizzo anche la serigrafia sempre ovviamente con i miei disegni. Gli inchiostri che uso sono fatti appositamente per i tessuti e sono a base d'acqua.

Da dove trai ispirazione per i tuoi pattern?
Da tutto! L’ispirazione è intorno a noi, ovunque, basta cercare, osservare e divertirsi. Disegno sempre, ho sempre matite, penne e colori in borsa…spesso mi attraggono le forme o i colori delle cose che vedo...le fotografo, le disegno. Prima o poi diventano qualcosa di diverso!! Ultimamente mi interessa molto la calligrafia, quindi sperimento nuovi strumenti, possibilità di linee, texture, inchiostri, insomma bisogna sempre farsi incuriosire da nuove possibilità. Tutto torna utile!

Bangles print

Da dove arrivano le stoffe African prints? Hai dei fornitori in loco?
Le acquisto in Ghana, dove continuo ad andare spesso. Non penso che le userei senza il contatto
diretto con l'Africa. Si perderebbe il senso del project connesso a queste stampe.

La particolarità dei tuoi prodotti è che, essendo fatti interamente a mano, dalla stampa al
confezionamento, sono pezzi unici, è vero che non replichi mai le stesse fantasie su più capi? Quali sono le stoffe su cui prediligi lavorare?
Mi piace molto il concetto di unicità. Noi siamo unici perciò è bello che lo siano anche i nostri capi. Credo che dia un valore aggiunto di grande bellezza. In un mondo di fast-fashion, ritornare allo slow-fashion è doveroso, come anche ritrovare una dimensione più nostra negli abiti, sceglierli perchè ci piacciono e non perchè sono di moda. Non ripeto mai la stessa stampa con la stessa variante di colore sullo stesso tipo di base di tessuto. Prediligo tessuti naturali! Ho fatto esperimenti su tanti tipi di tessuto: lana, cotone, lino, tessuti cerati, tessuti tecnici, maglieria. Ogni tessuto ha una particolarità su cui poter giocare con la stampa per un risultato finale interessante.

Le linee dei tuoi capi sono estremamente basiche e comode, sono davvero tantissimi i capi che produci, qual è la tua cliente tipo? Produci capi maschili?
Mi piacciono molto le linee pulite, i modelli piatti di ispirazione giapponese. Credo che valorizzino al massimo la stampa della stoffa. E un po' come portare la stampa a passeggio, ben visibile e non troncata dai tagli dell'abito. Capi veloci e facili da indossare tutti i giorni ma con un qualcosa in più. Di solito le mie clienti sono curiose e hanno voglia di qualcosa di nuovo e diverso dal solito e sono felici di sapere che i capi sono unici e con forme morbide che non impongano una fisicità particolare per indossarle. Produco capi in prevalenza in taglia unica; il corpo della persona che li indossa contribuisce a rendere unico il capo nel senso che, a seconda di come sei fatto, cade diversamente e si personalizza ulteriormente. Mi è capitato di fare qualche capo da uomo su richiesta. Le T-shirt per esempio, che sono capi unisex, le ho realizzate anche da uomo.

Cactus print

Raccontaci una tua giornata tipo
Mi sveglio molto presto. Mentre faccio colazione ottimizzo il mio tempo controllando le mail, mettendo a posto qualche foto. Ho sempre una 'To do list' che mi aiuta ad organizzare il lavoro. La mia mente è molto visiva e devo vedere per rendermi conto delle cose da fare, di cosa è più urgente. Mi piace cancellare dalla lista quello che è stato completato! Dopo la parte social, grafica e organizzativa, mi metto al lavoro pratico. Cucio e stampo i capi per le mie clienti, studio e taglio modelli nuovi, creo nuovi timbri e nuovi disegni.

Un aggettivo che ti rappresenta?
Non saprei. Fino a qualche anno fa avrei risposto precisa e organizzata. Forse è ancora la risposta giusta ma credo si debba aggiungere curiosa. Mi piace imparare cose nuove, nuove tecniche, sperimentare. Tutto è sempre molto interessante e prima o poi entrerà a far parte di me e del mio lavoro. Aprire la mente al nuovo è fondamentale. Non bisogna fermarsi mai.

Il primo pensiero quando ti svegli la mattina e l'ultimo prima di addormentarti?
Forza! Via! Cosa devo fare oggi? Cosa devo fare domani? Mi capita ogni tanto di avere idee illuminanti appena prima di addormentarmi, allora mi alzo e mi segno tutto, altrimenti quando mi sveglio non me le ricordo più!

Colour Block print and African wax print

Che musica ascolti quando sei in piena produzione?
Non sono costante in questo. A volte lavoro in silenzio, a volte invece ascolto musica. Mi piace la
musica strumentale, la musica da cantare o da ballare. Dipende dal mood del giorno. Ogni tanto
ascolto conferenze e documentari ma anche film che conosco a memoria, così non mi distraggo.
Sentire parlare mi fa compagnia.

Sogni dentro e fuori dal cassetto?
Sono felice, quello che faccio mi piace. Sogni aggiuntivi: mi piacerebbe perfezionarmi, diventare
più brava, più veloce, aggiungere nuove tecniche; a poco a poco vedo che questo succede. Direi
che è necessario non perdere la fiducia, il focus. I sogni sono lì che aspettano che li raggiungi.

Colore preferito?
Verde acqua, anche se i colori mi affascinano in generale un po' tutti. Dipende dagli abbinamenti e dalle emozioni che generano in me. Mi piace riscoprire la bellezza di quelli che a volte disdegnavo un po'. Mi fanno ridere, sembra che si vendichino e ti dicano “guardami..io spacco!”

Rouches print 


Che consigli ti sentiresti di dare a chi si appresta ad avviare la propria attività nel campo
dell'autoproduzione e dell'artigianato?
Wow, dare consigli? Anche io avrei bisogno di consigli!! Innanzitutto è necessario sapere quello che si fa in termini di nozioni pratiche; si deve studiare continuamente, fare ricerca, essere aperti. Per quello che ho imparato nel mio percorso fino ad ora, posso dire con certezza che la cosa più importante è però avere un progetto che guidi tutto quello che fai e che ti aiuti a prendere decisioni coerenti. Può darsi che ci siano evoluzioni e cambiamenti nel progetto ma tutto deve avere un perché. Se c'è un perché si vede dall'esterno. Se c'è un perché c'è una storia e se c'è una storia tutto ha più senso.

Potete trovare Madam, you have a project sul suo sito web, sul suo shop, su Facebook, Instagram e su Society6.

Se sei un artigian*, lavori con testa e mani, vorresti farci conoscere la tua realtà e magari partecipare alla nostra rubrica puoi taggare su instagram uno dei tuoi progetti e inserire l'hashtag #quasibriciole. Saremo felici di visionare i tuoi lavori e conoscere il tuo brand, sarà nostra premura contattarti per un approfondimento qualora lo ritenessimo nelle nostre corde.

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