Controlunedì 112

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Lunedì così...
come nella gif dell'illustratrice Coreana, Hyeran


Abbiamo scoperto Angelo Monne, illustratore e grafico editoriale sardo, qualche anno fa ad una mostra collettiva in Romagna. Lo abbiamo poi continuato a seguire, con estremo interesse sul web e sulle pagine di Internazionale e anno dopo anno la stima per questo artista è cresciuta tantissimo. Sul suo sito, davvero ben fatto e da cui si evince tutta la sua sensibilità, potete trovare illustrazioni editoriali, a pennello cinese, i suoi splendidi quaderni da sfogliare e i suoi minilibri da scaricare, con una piccola dispensa su come rilegarli o crearne dei vostri. Siccome siamo un po' fissate con Angelo Monne e spesso lo cerchiamo in rete (non è per nulla social, lo amiamo anche per questo), abbiamo trovato questo video di Angelo che ospita una terza elementare del Comune di Dorgali nel suo laboratorio, è stato subito amore... che prima o poi ci verrà la tentazione di prendere e andare a Dorgali a conoscere Angelo!




Esiste dal 2004 il progetto chiamato Città Creative UNESCO, che promuove la cooperazione tra 180 città di 5 continenti, che hanno in comune l'aver identificato nella cultura e nella creatività i punti strategici per lo sviluppo urbano. Ogni anno UNESCO identifica una città che eccelle in un particolare settore, per svolgere l'evento di punta di questo network, il Creative Cities Conference. Quest'anno tocca alla città di Fabriano (nominata città creativa dell'artigianato), che da oggi fino al 15 giugno, ospiterà i rappresentanti di 180 Città Creative che si confronteranno per consolidare la rete e vagliare nuovi progetti. Il bello è che, parallelamente a questo evento, Fabriano e "le città dell'orsa" (una selezione di paesi marchigiani), si animeranno di eventi vari e interessanti, come mostre, proiezioni, conferenze, gastronomia e tanto altro. Qui e qui potete trovate il programma completo.




Ci piacciono le realtà con progetti ambiziosi, ci piace chi si mette in gioco e da tutto se stesso per realizzare quello in cui crede. E quando i progetti sono pensati per la comunità intera il nostro cuore fa ciock! Per questo sosteniamo Spazio Scomodo. Scomodo è un giornale d'informazione critica e indipendente che nasce dalla volontà di studenti medi e universitari di proporre un approccio alternativo ai contenuti. Ragazze e ragazzi appartenenti alle varie realtà politiche e sociali cittadine, convinti dell'importanza straordinaria che assumono l'informazione e la cultura nello sviluppo stesso della società. Ma non solo, Scomodo realizza progetti paralleli molto interessanti, che trovate qui. Ora Scomodo ha trovato una sede per la sua redazione, a Roma, nel quartiere dell'Esquilino, che vorrebbe trasformare in un centro culturale, condividendolo con più persone possibili, al punto da dare la chiave dello spazio a chi contribuirà alla realizzazione del centro culturale. In questo video spiegano bene come è possibile partecipare alla campagna per la realizzazione di questo hub culturale, partecipando alla costruzione del centro, come? sottoscrivendo una donazione in denaro, donando materiali o il vostro tempo. Chapeau!




In questi ultimi mesi ha destato molto interesse l'ambizioso e ben strutturato progetto realizzato come tesi di laura dall'ex studentessa Simona Pastore, iscritta al corso di Graphic Design & Art Direction al NABA di Milano. Un progetto che vede la nascita della fittizia casa editrice Ossi Edizioni che pubblica innovativi libri scolastici per le scuole superiori. La ricerca di Simona è stata lunga ed approfondita, è partita dallo studio dei testi scolastici della seconda metà dell'ottocento fino ad arrivare a quelli odierni, per poi trarre conclusioni e stilare un questionario che ha sottoposto a settanta liceali. Le conclusioni e l'intento di Simona li possiamo dedurre sfogliando i testi che lei stessa ha prodotto (sue sono anche le bellissime illustrazioni), al primo sguardo possiamo notare il richiamo innovativo ed indiscutibilmente accattivante che questi volumi riescono a trasmettere tramite il linguaggio visivo. Un progetto questo che fa pensare a come sia cambiato il modo di comunicare dei nativi digitali rispetto al passato, e a quanto sia importante cercare di comunicare con un linguaggio più attuale adattandosi alle nuove esigenze sociali. I nostri complimenti vanno a Simona, che ha saputo concretizzare e riconoscere un'esigenza sociale, approcciando il suo lavoro da studentessa alla vita lavorativa.



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